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La volta: Glorificazione di San Bartolomeo

Le lunette: vari santi

 

La volta, opera di Eliseo Fumagalli* (1929), illuminata dalle sei grandi finestre che chiudono i cornicioni sui due fianchi della navata, è una festa di colore, il tripudio celeste che vede S. Bartolomeo, nella candida veste degli eletti dell'Apocalisse, salire, attorniato da angeli dalle lunghe ali, al Cristo trionfante che porta come segno regale la Croce.

 

 

 

Nelle lunette e nelle vele i Santi della tradizionale devozione popolare sono gli exempla per i parrocchiani. Il committente, monsignor Giovanni Libera, è un teologo e trova un'interpretazione vivace e fedele delle sue intenzioni pastorali nella pittura del Fumagalli.

Santa Agnese, Santa Lucia, San Luigi Gonzaga sono raffigurati con il giglio, simbolo della purezza. E' un momento storico delicato che si caratterizza per i processi di emancipazione sociale, per lo sviluppo dei media, per la graduale conquista delle libertà individuali. La Chiesa è preoccupata che la libertà non si corrompa in licenza, e pone una particolare attenzione all'educazione dei giovani, specialmente in ambito morale, con un accento marcato sul tema della purezza, utilizzando anche la forma di comunicazione simbolica dell'arte: l'iconologia diventa una teologia o un'esegesi illustrata, con molta cura nell'esattezza iconografica.

   

Se da sempre S. Martino è l'esempio della carità, S. Pietro Martire e Santa Giovanna d'Arco sono i paladini della lotta contro le eresie, particolarmente venerati dai cattolici nei paesi come Caspano dove, nel '500, erano sorte comunità riformate.

 

   

A San Francesco, partecipe della sofferenza del Crocefisso, è accostata la figura della beata Anna Maria Taigi, una donna vissuta a Roma tra il Sette e l'Ottocento, sposa di un certo Domenico Taigi, oriundo della Valmasino, donna di preghiera e di carità, proclamata beata da Benedetto XV nel 1920. Il pittore ne contestualizza la vita cristiana ritraendola nell'interno di una semplice stanza di paese montano, ornata di un rosario, di una lampada ad olio, di un crocifisso alla parete.

   

 

* Eliseo Fumagalli (Delebio 1887 - 1943) è il più importante pittore valtellinese del periodo compreso tra le due guerre. Formatosi a Brera, eccelle nel disegno, nel ritratto e nella scenografia. Nella convinzione che l'arte debba essere posta al servizio dell'ideale della vita cristiana, si dedica principalmente all'affresco nelle chiese e nei santuari della provincia di Sondrio, nel Comasco, a Milano e a Bologna, decorando volte, cupole e pareti con una forte e neobarocca interpretazione scenografica, grandiosa e ricca di movimento, strutturata con profondità prospettica.